La Certosa di Padula è un luogo dove il tempo assume un significato diverso. Scopri il monastero più grande d’Italia e perditi nel fascino del monumento barocco più bello del Sud. 

La Certosa di San Lorenzo a Padula, conosciuta semplicemente come Certosa di Padula, è il monastero più grande d’Italia e uno dei più maestosi d’Europa, tappa immancabile in un viaggio fra le meraviglie delle 7 Porte del Cilento. Situato nella città di Padula, nel Vallo di Diano in provincia di Salerno, è un capolavoro di architettura barocca di una bellezza che toglie il fiato. Nel silenzio delle sue stanze e dei suoi giardini, ti accorgerai che qui la frenesia del “tempo che passa” sembra appartenere a un’altra dimensione, come se ogni attimo fosse un momento unico e perfetto che non finisce mai, da vivere e contemplare con calma. 

Parti con noi alla scoperta di un luogo dal valore artistico, religioso, economico e culturale enorme, la cui storia inizia nel 1300 e affascina ancora oggi. Un gioiello prezioso e delicato che merita di essere tutelato e valorizzato, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1998, che attrae migliaia di turisti ogni anno.

Certosa di Padula: la storia

Era il 28 gennaio 1306 quando Tommaso II Sanseverino, principe di Salerno, diede il via ai lavori di costruzione della Certosa. La sua fu una decisione strategica: il nobile, infatti, voleva entrare nelle grazie del sovrano Angioino del Regno di Napoli; così pensò di edificare un monastero e di consegnarlo ai monaci certosini, ordine religioso appoggiato dalla dinastia al potere. Due anni dopo fu nominato Gran Contestabile del Regno. Aveva raggiunto il suo scopo. 

La storia della Certosa di San Lorenzo a Padula è appassionante, costellata di periodi di magnificenza e momenti bui. Essa, per molti secoli, è stata punto di riferimento per il commercio agricolo dell’area e, durante il Cinquecento, divenne meta di pellegrinaggio. Nel tempo è stata oggetto di numerosi ampliamenti e ristrutturazioni che ne modificarono radicalmente la struttura originale. Così divenne sempre più grande, maestosa e ricca di tesori artistici, una sorta di “reggia di Versailles ecclesiastica”.
Nel 1807, però, arrivò la repressione napoleonica e i certosini furono cacciati, la Certosa fu trasformata in una caserma e depredata delle sue opere d’arte e dei libri. Poi, quando la dominazione finì, i monaci tornarono e di nuovo, durante le due guerre mondiali, fu adibita a campo di concentramento e di prigionia. 

Finalmente, nel 1981, fu affidata alla soprintendenza dei beni architettonici di Salerno, l’anno dopo furono avviati i lavori di restauro e nel 1998 la Certosa di San Lorenzo fu dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. La bellezza di questo ex monastero, eletto monumento nazionale, è stata notata anche da alcuni registi cinematografici che lo hanno scelto come set per i loro film. Fra questi, la pellicola con Sophia Loren in cui viene ricordata la leggendaria frittata di mille uova che i monaci prepararono nel 1535 per l’imperatore Carlo V e per il suo seguito.

Certosa di Padula: tutto il fascino dell’arte barocca

È il monumento barocco più importante del Sud Italia, è vero. Ma non è solo questo: ha un’eleganza che toglie il fiato, sovrabbondante e perfetta, meticolosa e austera, realizzata con i colori delle decorazioni e la cadenza ordinata dei portici del chiostro. E poi ha una grandezza che incute rispetto, quello che si prova quando camminiamo dentro un luogo di cui si percepisce l’anima. 

Un muro lungo oltre due chilometri circonda il complesso che si estende per 51.500 metri quadrati e comprende la chiesa, circa 350 stanze e 4 chiostri fra cui il chiostro più grande al mondo.
All’interno degli edifici, i piedi scivolano sui pavimenti in ceramica e ci troviamo immersi in un tesoro d’arte e decorazioni in cui ogni stanza è un’opera in sé. Ciò che resta dell’impianto originario del 1300 sono solo pochi elementi: la chiesa conserva lo splendido portone del 1374 e le volte a crociera. Lo stile architettonico è principalmente barocco, ma tutta questa bellezza è realizzata anche grazie a influenze rinascimentali e gotiche, linee sinuose e curve, colonne massicce e ornamenti elaborati. 

Addentriamoci a scoprire, passo dopo passo, i dettagli di questa meraviglia.

Certosa di Padula cosa vedere: gli ambienti

Se la osserviamo dall’alto, la Certosa Di San Lorenzo a Padula ricorda una graticola, in memoria del martirio del santo a cui è dedicata. Il suo impianto costruttivo è lo stesso di tutti gli altri monasteri certosini come prevede la regola dell’Ordine: è divisa in due grandi aree funzionali, ovvero “casa bassa” e “casa alta”. Nella prima troviamo granai, stalle, lavanderie e campi da coltivare, ovvero i luoghi dedicati alle attività di sostentamento del monastero; la seconda, invece, è l’area riservata al silenzio e alla clausura. 

L’ingresso a questo magico mondo si trova sul lato orientale. Varcato il sontuoso portone, ci troviamo in un cortile rettangolare su cui si affacciano gli ambienti commerciali, la Spezieria (una sorta di farmacia “ante litteram”) e gli alloggi dei conversi. Dall’altro lato, ecco la facciata principale Cinquecentesca, arricchita con dettagli barocchi nel Settecento, che dà accesso al monastero. Da qui si entra nel chiostro della Foresteria, con la sua fontana marmorea centrale, il portico e la loggia. Al piano superiore troviamo bellissimi affreschi di paesaggi e l’ingresso alla cappella di Sant’Anna decorata in stile barocco siciliano. Sul lato orientale del chiostro è collocata la chiesa e su quello occidentale il chiostro dei Procuratori. Il vicino appartamento del Priore conserva alcune testimonianze settecentesche e oggi è sede del Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale. Bellissimi anche il chiostro del cimitero antico, il refettorio con i suoi mobili lignei, la cucina con la grande cappa centrale, la biblioteca con il bellissimo pavimento maiolicato vietrese e gli straordinari affreschi del soffitto, le celle dei certosini, il maestoso chiostro Grande e un meraviglioso giardino all’italiana.

La chiesa del monastero

Come abbiamo accennato, la porta d’ingresso della chiesa risale al 1374: un capolavoro di bassorilievi lignei che hanno come tema la vita di San Lorenzo e l’Annunciazione. 

Varcata la soglia, ci sorprende un capolavoro a navata unica con volte a crociera e affreschi che narrano storie del Vecchio Testamento. E poi ancora decorazioni tipiche del barocco napoletano, altari in marmo, stucchi dorati, pavimenti in maioliche… e quel “bianco” che caratterizza buona parte delle pareti. Al suo posto, una volta, c’erano meravigliosi dipinti portati via in epoca napoleonica. Un muro centrale divide la Chiesa in due: un’area riservata ai conversi (coloro che si accingevano ad intraprendere il percorso monastico), l’altra ai Padri, i veri e propri monaci. Sul lato destro della chiesa si trovano quattro cappelle: quella di San Giovanni Battista, quella dell’Ecce Homo, quella del Crocifisso e quella delle Sante Reliquie.

Il chiostro grande

Uno degli elementi architettonici più importanti della Certosa di San Lorenzo a Padula è sicuramente il Chiostro Grande. I lavori per la sua costruzione iniziarono alla fine del Cinquecento e terminarono nel Settecento; oggi appare agli occhi del visitatore con una superficie di quasi 15.000 metri quadrati contornata da due ordini di portici retti da 84 pilastri. Questa è l’area in cui si trovano gli alloggi dei monaci di clausura. Le mura del porticato sono abbellite con diverse decorazioni in stucco e, sulle volte ad arco a tutto sesto, appaiono bassorilievi raffiguranti i Padri fondatori degli ordini religiosi, Santi ed Angeli. 

Al centro del giardino, una fontana del 1640 e, sul lato orientale, il cimitero dei monaci. Sull’estremo lato occidentale del chiostro ecco comparire una bellissima torre ottagonale che cela uno scenografico scalone ellittico.

Informazioni utili: come arrivare alla Certosa di Padula, orari e prezzi

La Certosa di San Lorenzo a Padula è facilmente raggiungibile in auto, treno o autobus.
Per chi arriva dall’autostrada, si consiglia l’uscita della ex A3 Salerno-Reggio Calabria, casello Padula/Buonabitacolo. Chi viaggia in treno, invece, deve tenere presente che a Padula non c’è la stazione ferroviaria, ma basta scendere a Battipaglia o a Sapri e da lì utilizzare i servizi sostitutivi di Trenitalia. 

Per visitare la Certosa esistono visite guidate che durano circa un’ora e mezza. Il monumento è aperto al pubblico tutti i giorni della settimana, tranne il martedì, dalle 9.00 alle 19.30. Il biglietto è gratuito per i minorenni, ha un costo di 2 Euro per i ragazzi dai 18 ai 24 anni e di 6 Euro dai 25 anni in su.

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