Salernitano di nascita, classe 1976, Matteo Sangiovanni è, attualmente, tra gli chef maggiormente conosciuti in tutta la provincia nonché punto di riferimento per il Cilento, essendo il fondatore del noto Team Costa del Cilento. Un uomo determinato, un professionista caparbio, una mente aperta e creativa ma soprattutto un profondo conoscitore delle terre cilentane al punto di pensare ad un’associazione di chef che potesse rappresentare la genuinità ma anche la bontà delle sue tradizioni. Sangiovanni è un gran sognatore, un temerario dall’animo concreto. 

Una delle sue peculiarità è l’umiltà, seppur il suo curriculum sia ricco di esperienze degne di nota. Dal Four Seasons di Milano all’Astoria di Firenze per approdare poi al ristorante Tre Olivi del Savoy Beach Hotel di Paestum, Matteo Sangiovanni è rimasto con i piedi ben saldi per terra. Ha deciso poi di sposare il progetto della famiglia Adinolfi, agricoltori da generazioni, diventando il punto di riferimento delle loro attività ristorative. Sangiovanni è a capo della brigata del ristorante Le Radici, l’offerta culinaria dell’Hotel Commercio a Battipaglia, gestito proprio da questa famiglia. Da dicembre 2022 è anche l’autore del progetto culinario Le Radici Experience, una proposta di fine dining che mira a ritrarre le eccellenze culinarie dei diversi paesi del Cilento senza esasperare i sapori, con la consapevolezza che la tradizione vada sempre rispettata. Oltre alla cucina, tra i suoi amori vi è sopratutto la famiglia: “Ho tre figli fantastici che mi regalano soddisfazioni”. Adora fare sport e ha una passione per le automobili.

Che cosa le piace di più e di meno della sua terra?

La spettacolare bellezza naturale, contrastata dalla grande disorganizzazione, anche urbana, che viviamo.

Qual è il luogo del Cilento che le sta più a cuore? E perché?

Sicuramente il comune di Pioppi. Trascorro sempre belle giornate in famiglia lì tra relax, cibo ed amici.

Qualora si volesse conoscere meglio il Cilento, può consigliarmi un itinerario?

Di itinerari e percorsi da seguire ve ne sono tanti. Sicuramente per me il più importante, quello da non perdere è il Parco Nazionale del Cilento, Valle di Diano ed Alburni al cui interno è possibile ammirare i resti delle antiche colonie greche di Velia e di Paestum. Consiglio vivamente di visitare anche la certosa di Padula, la prima sorta in Campania, prima ancora di quella di San Martino e di San Giacomo (a Capri).

Qual è il suo impegno per il Cilento? A cosa sta lavorando o progettando per far conoscere meglio il territorio?

Sto lavorando tanto con la mia associazione per innalzare il livello di competenze e conoscenze culinarie. Le nostre terre e i nostri prodotti (del Cilento si intende) vanno adeguatamente illustrati tramite corsi di aggiornamento. Bisogna investire molto anche nel campo editoriale e cercare di diffondere le notizie tramite il web e i social.

Può suggerire un libro per capire meglio il Cilento ma anche il Mezzogiorno?

Potrei suggerire proprio il libro del Team Costa del Cilento ovvero "Cilento. Essenza Mediterranea", suddiviso in due parti. Una è dedicata alle ricette e ai ristoranti in cui poter mangiare e l’altra è incentrata sulla natura e la civiltà.

Come vede l’utilizzo delle nuove tecnologie per raccontare le tradizioni del passato?

È sempre positivo guardare in avanti ma bisogna saper bene come utilizzare questi nuovi strumenti.

A tavola non deve mai mancare…?

Pasta, pane e olio EVO.

Ha una sua ricetta “della nonna”?

Non ho una ricetta della nonna. Credo che solo il due per cento dei cuochi che raccontino la storia della ricetta della nonna dica realmente la verità.

Mare o montagna?

Amo la montagna anche se, a tratti, ho bisogno del mare.

Se dovesse scegliere un’immagine che possa rappresentare tutto il Cilento, quale sceglierebbe?

Una bella tavola con tanti giovani che condividano i loro pensieri con persone anziane. Quest’ultimi li immagino impegnati a raccontare i loro anni belli, le esperienze passate, i sacrifici, insomma tutto ciò che trasmetta essenza di vita vissuta.

La sua giornata tipo?

Lavoro, impegni familiari e associazione.

In un mondo in cui il mercato alimentare è inquinato dal cibo-spazzatura, che valore assume la Dieta Mediterranea con i suoi benefici?

Parliamo sempre di Dieta Mediterranea trascurando il consumismo che pratichiamo, che è il vero problema. È la scuola che dovrebbe indirizzare, sin dai primi anni di vita, i bambini verso il benessere alimentare.

Una festa sacra o profana a cui è particolarmente legato?

Non sono particolarmente legato a una festa. Quando ho del tempo libero preferisco andare a visitare quei paesi a cui sono legato, in virtù dell’amore trasmessomi da mio padre. Si tratta di Monteforte Cilento, Stio Cilento e Trentinara.

Può farci il nome di una persona (non necessariamente nota) che per lei rappresenti la forza e la bellezza del Cilento?

Non ho da indicare qualcuno però ammetto che quando giro nei vari paesi del Cilento, ciò che mi colpisce è il volto delle donne anziane. Sembra che i loro visi parlino e vi siano scolpiti i sacrifici, le cose belle e quelle brutte. Hanno vissuto epoche genuine e conducono una vita fatta di abitudini oramai dimenticate.

Si parla spesso della longevità dei vecchi cilentani, secondo lei qual è il segreto per vivere a lungo?

Svegliarsi presto al mattino, mangiare bene, riposare il giusto, fare tanto movimento. È necessario stressarsi il meno possibile e non farsi trascinare dalla frenesia dei nostri tempi.

Un sogno che ha ancora nel cassetto ed un rimpianto che, ogni tanto, viene a bussare alla sua porta

Non ho rimpianti e guardo con positività al futuro.

Quand’è che si sente appagato e cosa la fa arrabbiare?

Mi sento appagato tutti i giorni da un punto di vista lavorativo. Quando finisco la mia giornata, so che ho fatto il massimo. Mi innervosisco, invece, quando qualcosa, in ambito professionale, non va per il verso giusto.

Cosa le fa veramente paura?

Il futuro delle nuove generazioni.

La sua più grande vittoria personale e/o professionale?

Ce ne sono tante a dire la verità. Sicuramente la maggiore soddisfazione è quando i miei figli mi seguono con interesse.

Quali sono i suoi eroi in ambito professionale?

Dire “eroi” è un po’ esagerato, siamo pur sempre dei cuochi. Ammiro tanto i colleghi reali e veri. Non sopporto i finti “eroi” e ce ne sono molti.

Qual è un suo motto o una sua citazione?

“Chi sa, fa. Chi non sa, insegna”.

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