Walter Cirillo, classe ‘81, nato ad Avellino, ma con puro sangue cilentano. I suoi genitori sono originari di questa meravigliosa terra e sin dall’infanzia lui se n’è innamorato perdutamente. “Mio padre e mia madre sono sempre ritornati nel luogo di origine”, ha raccontato. Legato fortemente al borgo di Perito, che è il suo paese dell’anima e della sua produzione di miele e olio.

Che cosa le piace di più e di meno della sua terra?

Il Cilento è stupendo ed è ancora conservato bene. I paesaggi vari sono il suo punto di forza. Ciò che apprezzo meno è il senso di solitudine che si avverte in alcuni periodi dell’anno ma posso dire, tuttavia, che ciò non mi disturba.

Qual è il luogo del Cilento che le sta maggiormente a cuore e perché?

In primis mi sta a cuore il borgo di Perito. Poi amo particolarmente Ascea Marina dove mare e spiaggia dominano il paesaggio. È il posto giusto dove fare delle nuotate spettacolari facendo snorkeling.

Se si vuole conoscere meglio il Cilento, saprebbe consigliare un itinerario?

In Cilento ci sono diversi paesaggi che possono essere ammirati grazie ad itinerari entusiasmanti sia da un punto di vista naturalistico, sia da un punto di vista storico. Consiglio vivamente di visitare Velia e di seguire il percorso che porta all’attraversamento della Porta rosa e poi fino alla scoperta dei templi di Paestum. Sono luoghi che invogliano a conoscere un popolo affascinante come quello dei Greci, che hanno colonizzato il Cilento centinaia di anni fa.

Si parla tanto di aree interne e di rilancio dei borghi abbandonati, riesce ad indicare una soluzione percorribile?

In merito alle aree interne credo che il turismo gastronomico possa contribuire al loro sviluppo ma allo stesso tempo alla loro conservazione.

Qual è il suo impegno per il Cilento? A cosa sta lavorando o progettando per far conoscere meglio il territorio?

Parlo tanto del mio Cilento e cerco di invogliare a visitarlo grazie ai miei racconti.

Come vede l’utilizzo delle nuove tecnologie per raccontare le tradizioni del passato?

Credo che le tecnologie attuali possano, sicuramente, essere un valido supporto per lo sviluppo dell’agricoltura e per la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale.

A tavola non deve mai mancare?

Sicuramente il formaggio caprino che può essere stagionato primo sale o fresco. Aggiungerei anche del buon olio di oliva.

Ha una sua “ricetta della nonna”?

La ricetta più tipica che mi viene in mente è quella delle “mulugnane mbuttunate” (melenzane ripiene). Si tratta di un piatto tipico del Cilento.

Mare o montagna?

Cilento è la soluzione.

Se dovesse scegliere un’immagine che rappresenti tutto il Cilento, quale sarebbe?

Sicuramente la primula, simbolo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni.

La sua giornata tipo?

La mia giornata tipo inizia con una colazione a base del miele. In quel momento non vedo già l’ora di raggiungere le mie api e i miei olivi. C’è sempre tanto da fare.

In un mondo in cui il mercato alimentare è inquinato dal cibo-spazzatura, che valore assume la Dieta Mediterranea con i suoi benefici?

Per me rappresenta la base del mangiar sano.

Può raccontarci quali sono i miti e i riti che fanno del Cilento una terra unica e ancora del tutto non scoperta?

Le migliori feste cilentane sono le sagre.

Una festa sacra e una profana a cui è particolarmente legato?

Quella che amo di più è la Festa nel Bosco, si tiene ogni anno nel mese di agosto nel borgo di Perito.

Se può farci il nome di una persona (non necessariamente nota) che per Lei rappresenta la forza e la bellezza del Cilento?

Oserei fare riferimento ad Angelo Vassallo, un sindaco che ha pagato con la vita il suo legame con il Cilento.

Si parla spesso della longevità dei vecchi Cilentani, secondo lei qual è il segreto per vivere a lungo?

Più che un segreto, io lo definirei un modo di vivere. Si tratta di viver in maniera leggera mangiando del cibo sano, fare attività all’aperto in ambienti salubri. Inoltre direi che una componente importante è giocata anche dal poter svolgere un lavoro che ci appassioni.

Un sogno che ha ancora nel cassetto ed un rimpianto che ogni tanto bussa alla sua porta?

Il mio sogno è sviluppare la mia azienda mettendone in evidenza tutte le sue potenzialità. Rimpiango di non aver iniziato prima questa attività.

Quando si sente appagato e cosa le dà rabbia?

Sono appagato quando torno a casa dopo una giornata di lavoro. Mi arrabbio quando noto che ci sono persone che svolgono la mia stessa attività lavorativa ma non rispettano l’ambiente.

Cosa le fa veramente paura?

Il tempo che passa.

La sua più grande vittoria professionale e/o personale?

La mia più grande vittoria è quella di aver lasciato un lavoro stabile per inseguire la mia passione.

Quali sono i suoi “eroi” nell’ambito della sua professione?

I miei eroi sono le persone che svolgono il loro lavoro in modo corretto e rispettoso per l’ambiente.

Qual è il suo motto o la citazione che porta sempre con sé?

“Chi ha tempo, non perda tempo”.

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