Alla scoperta dell’area della Comunità Montana Alburni. Tra storia, natura e tradizioni, un viaggio esperienziale nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni meno conosciuto.

Una terra di diversità in cui ogni paese ha la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni. Un viaggio alla scoperta di questo territorio è un’esperienza di rispetto, curiosità e stupore, un’avventura che ci porta a conoscere l’altro volto del Cilento, quello meno noto ma non meno affascinante. Un volto che si nasconde tra le montagne, tra i boschi e tra i borghi antichi. Un volto che ci parla di un ambiente brulicante di vita e ricco di bellezza e di valore. 

L’area intorno alla Comunità Montana Alburni nascoste un mondo fatto di piccoli, grandi tesori, dalla tradizione culinaria ai paesaggi sorprendenti che spaziano dai monti al mare. Scoprirla sa un po’ di magia.

La Comunità Montana Alburni e gli altri paesi dell'area: paesaggi incantevoli e storia millenaria

Si respira l’aria pura e profumata della collina, si sentono il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli, si ammirano i colori vivaci dei fiori e dei frutti. Nell’area della Comunità Montana Alburni natura e cultura si fondono in armonia con la storia millenaria che attraversa queste terre. Potrai scoprire le meraviglie nascoste di paesaggi incantevoli, grotte misteriose, borghi antichi e tradizioni secolari. E svelare sempre qualcosa di nuovo e di insolito che saprà stupire con la freschezza della semplicità. La sfida è con se stessi: ci si cimenta in attività sportive ed escursionistiche per poi coccolarsi con le terme e la gastronomia locale. Sentirai vibrare lo scorrere del tempo in borghi fantasma e antiche città abbandonate. Scoprirai quanto può essere varia e gustosa la gastronomia locale in paesi gioiello circondati dal verde. Esplorerai le viscere della terra e ti addentrerai per paesaggi selvaggi e incontaminati. 

Tutto questo ti aspetta nell’area che circonda la Comunità Montana Alburni. E qui ti raccontiamo punto per punto alcuni dei paesi che meritano una visita.

Viaggio per la Comunità Montana Alburni e gli altri paesi dell’area: in un luogo antico dalla vista mozzafiato

Postiglione svetta tra le colline, i boschi e gli ulivi cilentani con la fierezza di chi ha dalla sua una lunga, anzi, lunghissima storia. Guardiano simbolico del tempo, che qui scorre ma non corre, è il Castello Normanno. Alto e austero, sovrasta il centro abitato da oltre mille anni offrendo una vista a perdita d’occhio a chi decide di raggiungerlo. Del resto, questo bel paese arroccato su una collina a 600 metri d’altezza ha una certa reputazione a cui tenere testa: è soprannominato il Balcone degli Alburni. Spingiti a curiosare tra le sue strade, varca la soglia di chiese e cappelle, assaggia la pasta fresca “lunga e sottile” e… chiedi di fare il bis.

Tra escursioni e tradizioni popolari nel borgo medievale

Intorno al Castello Giusso del Galdo prende le mosse un paese ricamato da stradine che fanno i ghirigori tra archi, scalinate, chiese e porticati. L’aspetto di Sicignano è quello tipico di un borgo medievale che ti invita a scoprire i piccoli tesori che nasconde: alcuni sono fatti di pietra e mattoni, altri di tradizione e sentimento, altri ancora del fitto verde dei castagneti che lo circondano.
Fermarsi da queste parti, magari in occasione dell’annuale Sagra della Castagna, è l’idea fuori dagli schemi per un viaggio slow in un territorio poco battuto ma dal grande fascino.

Assaggiando fragoline di bosco

Petina sarà una gradita scoperta per chi ama scovare la magia di luoghi unici e nascosti. Per cominciare, fai una bella scorpacciata di deliziose fragoline di bosco, il prodotto locale più rinomato. Poi, passa in rassegna il paese e i suoi scorci, tanto quelli più defilati quanto le attrazioni principali: il Convento di Sant’Onofrio, la Chiesa di San Nicola di Bari, la Fontana Vecchia o la Cappella del Corpus Domini.
Quando sentirai un certo languorino, concediti uno spuntino a base di pane casereccio, caciocavallo o salsicce. E per finire, lasciati sorprendere dalla vista romantica — del cielo e del panorama — di cui si gode dall'osservatorio astronomico a 1169 metri d'altitudine.

Nel paese dell’olio d’oliva

L’esplorazione dei territori della Comunità Montana Alburni e delle aree limitrofe ti porterà ad Auletta, località rinomata per l’ampia produzione di olio d’oliva e abbracciata da tante attrazioni naturalistiche, come il fiume Tanagro e la Grotta dell’Acqua.
Ci arriverai entrando da uno dei tre ingressi storici che salutano il passaggio dei viandanti: Porta Castello, Porta del Fiume e Porta Rivellino. Una volta nel cuore del borgo, ti calerai nei piccoli e semplici piaceri che sono il bello di posti caratteristici come Auletta. Visiterai il castello del XII secolo e la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Mira. E lascerai che gli aulettesi ti inizino alla cucina locale. Assicurati di segnare in agenda la sagra del fusillo a giugno e quella dell’uva a ottobre.

Tra Titani e cavalieri templari

Leggenda vuole che i Titani circondino il grazioso borgo di Caggiano, il secondo comune più alto della provincia di Salerno. Lo vedi svettare a oltre 800 metri su un costone dell’Appennino Lucano, con la sagoma imperiosa del suo castello medievale e le case in pietra dai battenti in ferro che i locali chiamano “truzzulatur”. Passaggio obbligato per i templari diretti in Terra Santa, il paese cela ancora i simboli che testimoniano la presenza dei leggendari cavalieri. Sussurri, storie e miti parlano anche di una pietra, la Pietra Santa, portata direttamente dalla Palestina e nascosta tra le mura esterne della Chiesa di Santa Maria dei Greci. Quali altri tesori custodirà?

Il comune a due passi dalle grotte del brivido

Pertosa palesa già dal nome le caratteristiche del territorio su cui sorge. Basterà guardarsi intorno per collegare i fili e capire il legame che intercorre tra il borgo seicentesco e le maestose cavità rocciose per le quali è famoso.
Dario Argento ha ambientato alcune scene de Il Fantasma dell’Opera proprio nelle vicine, grandiose grotte. Visitandole, coglierai tutta la magia di un luogo unico. E mentre scivolerai sulle acque sotterranee del fiume Negro, con i giochi di luce che danno vita alla nuda roccia tutt’intorno, sentirai più di un brivido. Una volta alla luce del sole, c’è da assaggiare il carciofo bianco del Basso Tanagro e perdersi nelle musiche esotiche del Negro Festival.

Visitando un paese diviso in due

Il fiume Tanagro attraversa Polla dividendo idealmente a metà questa caratteristica cittadina abitata fin dall’età del bronzo e oggi tra le più popolose dell’area Alburni. Passeggiando tra i peculiari palazzi borghesi attornianti da rigogliosi paesaggi montani, si respira la storia che ha attraversato i vicoli del centro storico e le strade che conducono al borgo. La Lapis Pollae, il Termine Graccano, il mausoleo di Caio Oziano Rufo, il ponte sul Tanagro sono tutti simboli del passato più antico di Polla.
La bellezza incontaminata del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano completa il quadro con tante opportunità per escursioni e attività all’aperto che faranno felici gli amanti della natura.

Vini, grotte e panorami in un piccolo presepe

In lontananza, Castelcivita appare come un piccolo presepe aggrappato alla sua collina. In mezzo al groviglio di sfumature di verde, la Torre Angioina sovrasta l’abitato che si snoda tra antiche mura difensive, strade inframmezzate da classici vicoli medievali, portali in pietra su cui spesso campeggiano gli stemmi araldici appartenenti alle nobili famiglie locali. Vanta una straordinaria posizione panoramica che apprezzerai dall’alto dello sperone roccioso su cui sorge. Magari, mentre sorseggi un bicchiere di Castel San Lorenzo DOC.
Nelle vicinanze, avrai modo di esplorare le grotte rinomate per la straordinaria valenza storica e speleologica, avventurarti in escursioni lungo il territorio del fiume Calore e raggiungere le piccole spiagge lungo la costa.

La città dei fagioli, una specialità dell’area della Comunità Montana Alburni

Alla specialità locale, il fagiolo Presidio Slow Food, è dedicata una golosa sagra che da oltre trent’anni richiama turisti e amanti del buon cibo a Controne, comune di meno di mille anime ai piedi degli Alburni e lungo il fiume Calore. Vari ritrovamenti archeologici rinvenuti in zona raccontano delle origini greche del luogo, fondato probabilmente da esuli provenienti da Paestum in fuga dalle incursioni saracene. Distrutta e ricostruita più volte nel corso dei secoli, Controne conserva i simboli della propria storia passata nel Palazzo Baronale, oggi sede comunale, che ospita alcune opere d’arte provenienti dal Monastero di S. Filippo della Castelluccia. Come sempre per questi paesi che ti siamo raccontando, la natura è protagonista indiscussa del territorio: parti in esplorazione e non te ne pentirai.

Sulle tracce dell’arte in un borgo incantato

Sembra una galleria a cielo aperto, Ottati. L’esperienza unica in questo paese a metà tra i monti e il fiume, dove l’aria è salubre e si vive a lungo e bene, si fa passeggiando per i percorsi urbani dedicati a una singolare mostra all’aperto. E così, tra le facciate in pietra delle case, fantasiose inferriate, finestre multicolore e balconi fioriti vedrai spuntare opere d’arte incorniciate come fossero dei veri e propri quadri in una galleria. Deliziati d’arte camminando per le strade del centro; di storia, visitando la chiesa di San Biagio e il Chiostro del convento dei domenicani; di cibo, gustando la sfrionzola; e di divertimento, assistendo a uno spettacolo al tramonto nella suggestiva faggeta.

Una cittadina tra le montagne dove rifiatare e immergersi nella quiete

Famosa per l’atmosfera tranquilla e defilata e per l’ambiente salutare grazie al quale in passato i maestri della Scuola Medica Salernitana vi raccomandavano brevi soggiorni ai bambini, Aquara si presenta come un paese piacevole da visitare, con una sequenza di gradevoli chiese e cappelle, una bella abbazia benedettina e un pregevole edificio di rappresentanza, il Palazzo Ducale, risalente al XII secolo. Aquara è inoltre nota per la produzione di olio extravergine d’oliva e per il vino DOC Castel San Lorenzo.
Quando visitarla? Meglio durante una delle festività religiose e popolari che la movimentano durante l’anno: San Lucido a luglio, San Rocco ad agosto e la Madonna del Piano a settembre.

Tra grotte e cascate nel cuore della Comunità Montana Alburni

Abbracciato da faggete, grotte e corsi d’acqua che creano preziosi scorci naturalistici, come il vicino laghetto artificiale e le spettacolari cascate, il borgo di Sant’Angelo a Fasanella sorge poco distante dalle rovine dell’antica Fasanella, cittadina distrutta nel 1246 dalle truppe di Federico II di Svevia. Inoltrarti nel territorio ti lascerà piena soddisfazione, specialmente se ti appassionano certi paesaggi irti, verdeggianti e decisamente non banali.
Simbolo del paese e della religiosità dell’area Alburni è la Grotta dell’Angelo, ancestrale rifugio in epoca preistorica divenuto un luogo di culto, prima pagano e successivamente cristiano. La grotta ospita una cappella, svariate sculture e affreschi risalenti al Trecento.

Gita nel borgo a metà tra spiritualità e natura

Il comune di Corleto Manforte si trova in una splendida posizione panoramica avvolta dall’idilliaco bosco di Corleto. Visitandolo troverai meravigliose vedute sui paesaggi cilentani e qualche chicca. Per esempio, scoprirai che la chiesa dedicata a san Filippo e san Giacomo custodisce (almeno stando alla tradizione locale) il libro spirituale di San Pietro, che qui fu di passaggio e, durante il soggiorno, celebrò messa. Punta di diamante del borgo è il Museo naturalistico degli Alburni, un riferimento per il monitoraggio faunistico e la ricerca scientifica.

In un balcone sulla Valle del Calore

Se si chiama Bellosguardo, un motivo ci sarà. E infatti, come il nome lascia presagire, questo borgo panoramico affacciato sulla Valle del Calore saprà stupirti con panorami di grande bellezza verdeggiante. Passeggerai tra le colline e le strade del paese facendo tuoi i gioielli del territorio. Che sono tanti e ripartiti tra i sentieri che serpeggiano la Macchia, il bosco che dalla collina scende per incontrare il fiume Fasanella, e gli itinerari urbani che si insinuano tra palazzi, conventi e chiese.
Entra nella cinquecentesca Santa Maria delle Grazie per ammirare un affresco della Scuola di Giotto raffigurante la Deposizione e nella Chiesa di San Michele Arcangelo per le opere del pittore salernitano Pasquale Avallone.

Nella città del marrone, una delizia IGP

Mentre ti sgranchirai le gambe tra le strade di Roccadaspide, noterai i segni lasciati in eredità dalla dominazione longobarda e, al cospetto della maestosità che ancora contraddistingue la solenne fortezza che domina il paese, non ti stupirà constatare che in epoca medievale soleva essere tra le più importanti strutture difensive della Valle del Calore.
Oltre al centro storico, alla Chiese dell’Assunta e della Natività e ai ruderi del Convento di Santa Maria delle Grazie, vale la pena soffermarsi sul paesaggio boschivo che circonda Roccadaspide e sui castagneti cui deve il suo prodotto di punta, la castagna, o meglio, il Marrone di Roccadaspide, un favoloso prodotto IGP a cui è dedicata la “Sagra della Castagna d’Oro”.

Qui puoi degustare sette vini DOC

Del castello voluto da Federico II di Svevia non vi è più traccia, ma a Castel San Lorenzo si viene accolti da un tranquillo centro storico con alcuni punti d’interesse che meritano una visita: la chiesa di San Giovanni Battista, la settecentesca chiesa di Santa Maria del Monte e Palazzo Vigna della Corte, la fastosa residenza della famiglia Carafa che è tra le più belle espressioni culturali di Castel San Lorenzo. La villa custodisce ancora alcuni pezzi della vasta collezione che ne impreziosiva la pinacoteca, la più ricca della provincia di Salerno.
Dopo la visita, riemergi dai fasti del passato per dedicarti ad attività più gustose: qui sono prodotti sette vini autoctoni da degustare nel mese di agosto in occasione della Festa dei sette vini DOC.

Il paese del fusillo più buono del Cilento

Arrampicato sulla rupe di San Nicola, il borgo di Felitto è famoso soprattutto per due caratteristiche che delineano spirito e atmosfera del luogo: le Gole del Calore e il fusillo felittese, la specialità locale protagonista dell’amatissima sagra agostana. Anche in questo caso, ti troverai in un paese dal palese stampo medievale, in cui ancora si incontrano parti delle antiche torri di avvistamento e delle mura perimetrali via via che si passeggia per le strade fiancheggiate da chiese e palazzi, archi e vecchi portoni.
Uscendo dal centro storico, in una manciata di minuti si raggiunge il Remolino di Felitto, un’oasi di natura e bellezza (e con tanto di aree attrezzate) che in estate si riempie di locali e turisti e dove si ammirano le meravigliose Gole del Calore.

Nel paese-museo che “cammina”

Il paese che visse due volte sorge sulle pendici del monte Pruno. Di Roscigno esiste la parte nuova, una piccola cittadina in cui la popolazione iniziò a trasferirsi agli inizi del XX secolo. E poi, il paese fantasma Patrimonio Unesco, antichissimo, abbandonato gradualmente nel corso del Novecento a causa delle continue frane che nel corso dei secoli hanno reso l’abitato sempre più fragile. Roscigno Vecchia è soprannominata “il paese che cammina” per via della natura cedevole del suolo. Qui è tutto fermo ad un tempo passato, come in una cartolina i cui colori non sono mai realmente sbiaditi. Questa fragile Pompei XX secolo in cui gli edifici parlano di storie mai interrotte e legami mai realmente spezzati ti trasporterà in un’altra dimensione.

Il paese delle leggende, tra trekking e fantasmi

La storia di Sacco, alle pendici del monte Motola, è misteriosa e struggente. E mentre locchio si perde nella sinuosità dei vasti paesaggi cilentani, il pensiero va alla leggenda locale, che narra di morte e amore. Si tramanda che un duca di Benevento, per vendicarsi del tradimento subito dalla consorte, Saccia, la rinchiuse nel castello prima di distruggerlo insieme all’intero paese.
La città vecchia, abbandonata nel IX secolo, lascia intravedere ai visitatori la regalità del tempo che fu. Chi si inerpica fino ai ruderi dell’antico castello è testimone della particolare armonia che si è creata tra le vestigia dell’antico, inespugnabile baluardo e la natura rigogliosa che si insinua tra le pietre ormai dimesse e inoffensive.

“Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa”

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