Toro e delfino: genio della terra e creatura acquatica. Duplice e chimerica è infatti la storia di Sapri che rende unico il comune costiero più a sud della Campania. Scopriamolo insieme. 

La metà favolosa del racconto che è un po’ mistero e un po’ verità è concentrata nel sito di Santa Croce, all’ingresso del paese provenendo da nord. L’impianto termale di una villa romana, mosaici e intarsi finemente lavorati a scandire il percorso dell’acqua, celle di magazzini sulla spiaggia, soffitti e pilastri affioranti dal mare. Un piccolo scenario diacronico che apre uno spiraglio su un universo lontano e affascinante che lo stesso Cicerone dovette celebrare definendo Sapri “parva gemma maris inferi”. E così secondo alcuni storici la villa di Santa Croce il misterioso "buen retiro" in cui Massimiano Erculeo, imperatore tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo d.C., si rifugiò dopo l'abdicazione; ma la residenza non è l'unica meraviglia archeologica della città. Altro esiste, camuffato e altro si può sognare, sulla scia di suggestioni e leggende popolari, incerte supposizioni di natali greci e favole di Sapri.

Cosa vedere a Sapri: Santa Croce e la Spigolatrice

Quello che noi ti consigliamo per visitare Sapri è proprio iniziare dalla chiesa di Santa Croce in stile barocco e il complesso adiacente, la specola che riprende le torri del Miramare di Trieste, insieme al centralissimo Buon Pastore (già residenza privata trasformata in casa di ricovero per anziani). Poco più avanti ti troverai a Largo dei Trecento che è considerato il luogo dello storico sbarco di Carlo Pisacane, patriota napoletano, profeta sfortunato dell’unificazione in forma di repubblica dell’Italia. Arrivato a Sapri la sera del 28 giugno 1857, fallì nel tentativo di sollevare la popolazione. Malgrado l’esito infausto, Pisacane è memoria viva, ricordato da una stele in Largo dei Trecento, da una statua nella villa comunale, da un centro studi, affinché il suo pensiero e le sue gesta restino imperiture.

Ma la città di Sapri è strettamente associata alla sua eroina, la Spigolatrice, una ragazza impegnata a spigolare il grano, a raccoglierne cioè i residui dopo la mietitura. A questa immagine-simbolo la comunità locale ha di recente dedicato una statua bronzea sistemata al centro del lungomare di Sapri raffigurata volgendo lo sguardo al mare come attratta da una visione o un improvviso richiamo.

Cosa fare a Sapri: a spasso nel centro storico

Come avrai avuto modo di capire, a Sapri storie antiche e moderne, in effetti, sono disseminate per tutto l’abitato. Così in un giro a Piazza del Plebiscito, sede della chiesa madre e del primo municipio, potrai ricordare il periodo glorioso dell’Unità. In un angolo della stessa piazza noterai sicuramente il cippo funerario di Lucio Sempronio Prisco di cui non possiamo fare a meno di raccontarti una tragedia: il dramma di due genitori, patrizi romani, costretti a scortare nell’ultimo viaggio il figlio adolescente. Alle spalle della piazza la Marinella, storico rione dei pescatori e nucleo dell’abitato ottocentesco, ospita il “pozzo di san Vito”, che esprime devozione inesauribile verso il santo patrono, festeggiato il 15 giugno. Una seconda chiesa parrocchiale, affacciata su una splendida piazza ad anfiteatro, è dedicata a San Giovanni Battista. Da qualche anno completamente rifondata secondo linee di una suggestiva modernità, resta tuttavia custode ideale di un episodio tragico del recente passato di Sapri: da metà agosto a metà settembre del 1943 il paese è ripetutamente bombardato dagli Alleati impegnati a risalire la penisola. Muoiono 83 persone. Per anni la chiesa mutilata perpetua l’orrore del disastro. Quella successiva, all’ombra della Repubblica, è per Sapri storia di passione civile, di un percorso magari accidentato ma felice, di fedeltà al ruolo di comune capofila del Golfo di Policastro.

Il lungomare e le spiagge di Sapri

Oggi, di fronte alle sfide dello sviluppo, la città fa leva sulle sue ricchezze: gli uffici e le scuole, le vie dello shopping, la bella stazione che accoglie i viaggiatori con l’odore del mare, il porto moderno, il sentiero panoramico di “Apprezzami l’Asino”, che dal porto percorre un lungo tratto della costa verso Maratea regalando scorci indimenticabili e un'immersione profonda tra le piccole meraviglie della vegetazione mediterranea. Durante il cammino si incontra un altro dei luoghi di Pisacane, il caratteristico scoglio dello Scialandro, quasi una lucertola di pietra adagiata sul mare, dalla cui sommità un'altra statua bronzea della Spigolatrice, sdraiata stavolta, scruta il largo. Più di tutto Sapri offre ai visitatori il suo inimitabile fronte marino: il lungomare, unico per ampiezza, bellezza e versatilità, la baia che sa di riparo e proiezione indefinita, come un lancio di fionda verso l’orizzonte, accessibile a tutti, e la sabbia che finemente ti accarezza i piedi.

Tra le mete balneari degne di nota, da ricordare soprattutto la Spiaggia delle Cammerelle, amatissima anche dagli antichi romani che non ci hanno pensato due volte a stabilirsi e lasciare segni visibili ancora oggi. Fu anche approdo del patriota Pisacane che insieme a 300 mazziniani tentarono una spedizione per assestare un colpo gobbo al regime borbonico con esiti sfortunati.

A pochi passi dalla città saprese vi è una piccola frazione, San Giorgio, che presenta una spiaggia veramente molto grande, ancora di natura sabbiosa. Sempre più giù la costa si increspa di ciottoli, sassi e rocce di vario genere. Il litorale in questo caso comprende le spiagge di Torre di Capobianco e quella degli Angeli e, per concludere questo tour visto dal suggestivo mare di Sapri, vi sono le spiagge che sono separate da due grotte: quella detta “della Colonna” e quella di Cartolano ancora di carattere roccioso.

Come si arriva a Sapri

Arrivare in questa città marittima ricca di storia, cultura, sconfitta, rinascita è molto semplice. Sapri infatti è il capolinea ferroviario dei treni regionali che attraversano tutto il Cilento e si stazionano lì; oppure rappresenta una delle fermate per quei convogli che si spingono fino alla Calabria. 

Molto comoda anche la scelta di arrivarci con l’auto: il comune saprese è ben attraversato dalla Statale 18 Napoli-Reggio Calabria ben collegata sia da Padula che da Battipaglia per chi viene da Napoli. Da Sud invece l’uscita fondamentale è Lagonegro per poi immettersi nella Statale 104 allo svincolo Sapri-Maratea Nord.

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